Fin dagli anni '10 del secolo XX il Comune di Grazzano Monferrato (dal 1939 "Grazzano Badoglio") adoperò sulla propria carta intestata uno stemma civico di foggia analoga all'attuale. La pratica per il riconoscimento legale dell'emblema venne intrapresa dal podestà Degiovanni con deliberazione n. 8 del 28 gennaio 1940 e fu con ogni probabilità favorita nel suo iter burocratico dall'interessamento del maresciallo Badoglio. Le ricerche storiche a supporto della richiesta ufficiale furono condotte gratuitamente dallo Studio araldico Guelfi Camaiani di Padova.Lo stemma, unitamente al gonfalone civico, fu finalmente concesso con Regio Decreto dell'8 giugno 1942, su istanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La Consulta araldica del Regno, organismo che sovrintendeva all'esame delle richieste di concessione di stemmi araldici sia pubblici che privati, si era in precedenza espressa contro l'inserimento nel cuore dello stemma dello scudetto aleramico. Tale parere non fu tuttavia recepito in sede di concessione definitiva.Lo stemma civico del Comune di Grazzano Badoglio si blasona (cioè descrive) come segue:fasciato (6 pezzi) di nero e d'oro; in cuore allo scudo, troncato di rosso e di argento, cimato da un braccio armato di spada, posta in banda. Capo del Littorio di rosso (porpora) al fascio littorio d'oro circondato da due rami di quercia e d'alloro annodati ad un nastro dei colori nazionali. Ornamenti esterni da Comune. Il capo del Littorio, a quei tempi obbligatorio per tutti gli stemmi pubblici, fu poi abolito.Le sei fasce alternate nere e d'oro (gialle) rappresentano lo stemma dei Gonzaga, marchesi di Monferrato, che ebbero frequenti rapporti con Grazzano e la sua abbazia. Fu probabilmente all'inizio della loro signoria sulle nostre terre che Grazzano ebbe un'organizzazione comunale autonoma.Lo scudetto situato al centro dello stemma è la storica e leggendaria "balzana di Monferrato", stemma alzato da Aleramo e dalla casata marchionale che ne derivò.Alla tradizione aleramica si riferisce anche il destrocherio uscente dalla corona: si tratta di un braccio destro impugnante una spada che appare su alcune monete battute dagli Aleramici.Sotto lo scudo è posto un cartiglio (non descrito nella blasonatura ufficiale) con la scritta FIDELITAS, a rappresentare la fedeltà degli uomini grazzanesi alle varie dinastie regnanti sul Monferrato. Il drappo costituente il gonfalone comunale, che riproduce lo stemma civico su sfondo partito di rosso e d'oro, fu donato negli anni '60 dal grazzanese comm. Primo Donna.